venerdì 23 settembre 2011

Lavori Obbligatori





Rom e Lavori "Socialmente Utili"

La notizia è che in Ungheria il governo sta mettendo in atto un idea per risolvere il problema del tandem disoccupazione-sussidi. In poche parole: chi riceve il sussidio perché disoccupato (sussidio esistente in tutta Europa) è tenuto, in alcuni casi e in alcune zone, a collabolare con gli enti statali (i nostri comuni e le nostre province, tanto per intenderci), fornendo manodopera a titolo gratuito.

Ovviamente in Italia, vuoi per per la celeberrima ignoranza cronica di alcuni, o per le radici spartite equamente tra chiesa e radical-chic, la cosa viene targata come: Razzismo, Nazzismo, Xenofobia, Romfobia.
Il particolare al quale si aggrapano i radi-cat-chic, è che l'esperimento è rivolto, per ora, ai soli appartenenti di un etnia Rom.
L'esperimento, già in atto da qualche mese (dopo la visita del premier cinese, dato non da sottovalutare) prendere il via in modo serio in ottobre e coinvolgerà circa trecentomila persone.

Va precisato che queste sono informazioni tratte qui e la dal web. Le leggi gli ungheresi se le fanno in ungherese, la traduzione on line non si trova quindi si rimane nel vago.
Passiamo al nocciolo della questione: "il lavoro forzato". Dico subito che chiamare lavori socialmente utili i lavori che si è obbligati a compiere per doveri, acquisiti o meno, è una buffonata. Ma non mi voglio soffermare sul lessico usato, il nocciolo della questione è che, a mio parere personale, l'obbligo di lavoro, in cambio di un sussidio o di un salario, non è una cosa né blasfema, né razzista.
C'è chi direbbe che non si può obbligare la gente a lavorare, ma se è scritto nella maggior parte delle costituzioni europee?? Non bisogna farsi ingannare dalle parole più o meno brutte; il lavoro è il motore che permette a uno stato di sopravvivere. In tempi come questi non credo che stati come l'Ungheria, non ricchi insomma, si possano permettere di pagare sussidi a destra e a manca senza ricevere nulla in cambio; il sussidio in sè è un lusso, una cosa in più che serve per non scompensare l'economia dello stato stesso, quando diventa una parte integrante del meccanismo lavorativo - vedi Grecia - i risultati sono poi tragici.

…continua


Paolo

giovedì 8 settembre 2011

Bar e Marocchini


Riporto la prima parte di un giornale online:
ALASSIO 6 SETTEMBRE - Un giovane fa ingresso in un bar: ha gli occhi neri, la pelle scura e oggi, la sua colpa è praticamente quella. Si trova di fronte un cartello che recita "Da oggi vietato l'ingresso ai marocchini".

La notizia che sta alla base di questo ormai la conoscono tutti: ad Alassio, Liguria, una giovane barista che lavora nel bar di sua madre, ha subito un tentato stupro completo di sfregio con bottiglia rotta, da parte di un marocchino, frequentatore del bar.

Per la legge dei grandi numeri purtroppo certi eventi a volte si ripetono ( lo stesso episodio si ripete spesso in tutta Italia, basta cercare su Google), la cosa che fa veramente - incazzare - è che comunque ci sono giornali, e quindi persone, che hanno coraggio di dar contro a chi subisce una tragedia del genere. Non facciamo i politicanti per un momento: la realtà è che una ragazza è stata marchiata per sempre da un personaggio, senza averne nessuna colpa. Un marchio che non viene via (ammettendo che le cicatrici riescano a toglierle).

Ma si vede che in Italia c'è chi non percepisce la realtà. Analfabeti tanto come quelli che non conoscono la nostra lingua e che non riescono a comunicare con gli altri.
A mio personale parere, vietare l'ingresso ad una persona, o a un gruppo di persone accomunati da una caratteristica personale, non rappresenta un fenomeno di razzismo se la causa è giusta, qui non parliamo di pelli colorate o di accenti strani, qui parliamo di percentuali sugli stupri, di percentuali sulle denunce per schiamazzi, di percentuali per furti o per rapine. Ma chi è analfabeta forse fa fatica anche con la matematica.

Vorrei chiedere ai titolari di quest'informazione "libera" come la chiamano loro: - Ma secondo voi come ci si deve comportare? Chiamiamo la polizia che arriva dopo mezz'ora? Oppure gentilmente chiediamo al marocchino ubriaco se può non dar fastidio? E se ci manda a quel paese diciamo grazie?

Bisogna sperare che il prossimo sfregio lo facciano sulla figlia di qualche "radical chic" o di qualche anarchico svogliato, almeno loro gradiscono.
La civiltà non è una cosa che cade dal cielo, ci vogliono millenni per capire cos'è e nonostante tutto questo tempo non tutti ancora hanno imparato.

Paolo